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Med&Medio Oriente. Attesa risposta Iran Ecco com’è nata la bozza sul nucleare

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Sono ore decisive per ciò che riguarda l’esito delle trattativa con Teheran per chiudere la querelle che minaccia di far saltare i già precari equilibri dei rapporti con l’occidente. Il filo conduttore principale che si intreccia alle varie altre notizie dal Medio Oriente nel giro d’orizzonte di questa settimana è proprio il tema-nucleare, con la predisposizione del testo che prevede il trasferimento in Russia e poi in Francia dell’uranio iraniano per il processo di trasformazione in combustibile. Un testo recepito con riserva da Teheran, che si è preso un altro po’ di tempo, che scade tra oggi e domani, per dire una parola definitiva. Kouchner, ministro degli Esteri francese: «Grazie ad Obama si è dialogato, ma la pazienza sta per finire». La rassegna stampa sul Mediterraneo e il Medio Oriente della nostra Luana Crisarà. Uno strumento anche di lavoro, per tutti coloro che amano e che vogliono approfondire le questioni politiche, culturali, mediorientali. Buona consultazione.

Nella foto, il presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad

Rassegna stampa Mediterraneo e Medio Oriente

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di Luana CRISARA’

Al-Quds al-Arabi 26 ottobre 2009

Decine di feriti durante gli scontri tra forze israeliane e palestinesi

Le forze di occupazione israeliane hanno fatto irruzione nella Spianata delle Moschee, a Gerusalemme, ferendo decine di persone ed arrestando 16 palestinesi, tra cui il responsabile del dossier su Gerusalemme, Hatem Abdel Qader, dopo il lancio di sassi verso alcuni ebrei che visitavano il luogo sacro. Il capo dell’ufficio politico del movimento islamico Hamas, Khaled Meshaal, ha condannato l’attacco invitando gli Stati arabi a ritirare le azioni di pace annunciate nei confronti di Israele e chiedendo l’aiuto della Turchia. Durante gli scontri sono stati feriti anche alcuni agenti israeliani.

Al-Jazira 25 ottobre 2009

Giornata di sangue a Baghdad, oltre 130 le vittime di due esplosioni

Almeno 132 persone sono state uccise e oltre 500 ferite a seguito dell’esplosione di due autobombe contro alcuni edifici governativi nella capitale irachena, Baghdad. Il governo ha accusato al-Qaida e i suoi alleati di stare dietro le esplosioni. Lo scopo sarebbe quello di sabotare le prossime elezioni che si terranno all’inizio del 2010. La prima bomba, esplosa intorno alle 10.30 locali, ha colpito il ministero di giustizia e quello dei lavori pubblici che si affacciano su via Haifa. Circa dieci minuti dopo è scoppiata la seconda che ha avuto come bersaglio la sede del governatorato di Baghdad. Il portavoce del governo, Ali al-Dibagh, ha dichiarato che il gruppo di attentatori ha organizzato le stragi insieme a dei gruppi provenienti dall’estero. Baghdad aveva in passato accusato la Siria di essere coinvolta negli attentati del 19 agosto scorso contro i ministeri degli esteri e delle finanze, in cui morirono più di 100 persone.

Le Monde 25 ottobre 2009

Iran: Aiea ispeziona il sito di Qom mentre il governo chiede più tempo per esaminare bozza accordo di Vienna

E’ iniziata domenica l’ispezione degli esperti dell’Aiea del nuovo sito di arricchimento dell’uranio di Qom, in Iran. Secondo i media iraniani i quattro ispettori resteranno tre giorni in nella Repubblica Islamica ed effettueranno varie visite nel sito. L’esistenza dell’impianto vicino la città di Qom, che secondo Teheran potrebbe contenere 3000 centrifughe, è stato rivelato dall’Iran all’Aiea il 21 settembre scorso, scatenando la collera di alcune potenze occidentali che accusano l’Iran di volersi dotare di armi nucleari. Intanto la Repubblica Islamica ha chiesto venerdì più tempo per decidere se accettare l’accordo di Vienna proposto dal segretario dell’Aiea, Mohamed al-Baradei, mercoledì scorso. “Fino alla settimana prossima” ha dichiarato l’ambasciatore iraniano presso l’Aiea, Ali Asghar Soltanieh, citato dalla televisione di stato. “Fino a metà della settimana prossima” ha precisato l’Agenzia Internazionale.

 

Al-Arab On-line 25 ottobre 2009

Elezioni in Tunisia, grande affluenza alle urne

Sono stati milioni i cittadini tunisini che si sono recati alle urne domenica per eleggere il presidente e i 214 membri del parlamento. Stando ad alcuni osservatori questa è un’affluenza senza precedenti, che ha visto la partecipazione del 90% dei votanti secondo quanto dichiarato dal governo. Come previsto a vincere le elezioni è stato il presidente Zin el-Abidin Ben Ali, al potere da 22 anni.

Al-Ahram 24 ottobre 2009

Egitto: scontro fra due treni, decine di morti

Sono decine i morti e i feriti dello scontro fra due treni avvenuto domenica in Egitto, nel governatorato di Giza, nel tratto di ferrovia che collega il Cairo con Assiut. Le forze di salvataggio hanno estratto già 20 morti e soccorso 30 feriti.

The Independent 24 ottobre 2009

Alitalia dice basta alle deportazioni in Iraq

Una compagnia aerea italiana, che ha trasportato a Baghdad più di 40 iracheni richiedenti asilo la scorsa settimana, si rifiuta di prendere parte ad ulteriori deportazioni per conto della Gran Bretagna, dopo le proteste pubbliche contro i voli controversi. La decisione presa da Alitalia ha inferto un duro colpo al governo britannico, la cui politica prevede il trasferimento nei luoghi più pericolosi del sud dell’Iraq degli iracheni a cui è stato rifiutato il diritto d’asilo nel Paese. Francesco Cesari, responsabile di scalo Alitalia ha detto: “la nostra compagnia opera voli di linea e charter e, a volte, voli su richiesta”, ed ha aggiunto “confermiamo che Alitalia non trasporterà più i richiedenti asilo in Iraq”.

Middle East Online 24 ottobre 2009

Abbas va avanti con le elezioni nonostante il rifiuto di Hamas

Si sono accentuate le divisioni tra le fazioni palestinesi dopo che il movimento islamico Hamas, che ha vinto le elezioni parlamentari del 2006, ha respinto sabato il decreto emanato dal presidente dell’Autorità Nazionale Palestinese, Abu Mazen, che prevede la convocazione delle elezioni il 24 gennaio prossimo nei territori palestinesi. Il portavoce di Hamas, Fawzi Barhum, ha definito venerdì il passo fatto da Abu Mazen “illegale e incostituzionale perché il mandato di Abu Mazen è terminato e lui non ha il diritto di emanare alcun decreto riguardo queste elezioni”.

El Paìs 21 ottobre 2009

L’Aiea ha consegnato la bozza dell’accordo sul nucleare iraniano

Si sono conclusi mercoledì i negoziati sul nucleare iraniano a Vienna con una proposta dell’Aiea, l’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica, che Iran, Russia, Stati Uniti e Francia devono studiare fino a venerdì per decidere se ratificarla o meno. Secondo la bozza l’80% dell’uranio arricchito dall’Iran deve essere trasferito all’estero per essere processato. Martedì l’Iran aveva dichiarato di non accettare la Francia come interlocutore diretto in quanto “non affidabile”, solo l’intervento del segretario dell’Aiea, Mohamed al-Baradei, ha permesso di arrivare ad un compromesso. Teheran invierà l’uranio impoverito a basso livello in Russia, la quale invierà parte alla Francia. Entrambe arricchiranno ulteriormente l’uranio per poi spedirlo nuovamente in Iran che lo userà per fini di ricerca.

Gulf News 21 ottobre 2009

Yemen: governo smentisce bombardamento saudita nel nord del paese

Il ministro della Difesa yemenita ha negato ieri le affermazioni dei ribelli di al-Houthi secondo cui l’Arabia Saudita avrebbe bombardato l’area di confine con lo Yemen controllata dal gruppo insurgente. “Tali affermazioni mostrano che i ribelli sentono che la loro sconfitta è vicina e vogliono giustificarla dando la colpa all’interferenza di Riyad”, ha dichiarato il ministro. Il gruppo di al-Houthi ha reso noto lunedì che l’artiglieria saudita ha colpito ripetutamente il mercato della cittadina di al-Husama, nella parte ovest della provincia di Sa’ada.

The Guardian 20 ottobre 2009

Karzai cede alle pressioni internazionali ed accetta il ballottaggio

I leader mondiali si sono affrettati a lodare il presidente afghano, Hamid Karzai, per aver ceduto alle pressioni internazionali, accettando il ballottaggio con il suo rivale Abdullah Abdullah. Il presidente uscente ha accettato i risultati delle indagini svolte dalla Commissione elettorale reclami, appoggiata dall’Onu, che ha invalidato più di un milione di schede, togliendo a Karzai la maggioranza assoluta di cui aveva bisogno per vincere al primo turno. Parlando del futuro voto previsto per il 7 novembre, il presidente non ha menzionato le frodi fatte a suo beneficio ed ha affermato che “le elezioni del popolo afghano sono state diffamate” aggiungendo di aver accettato il ballottaggio perché antepone l’interesse nazionale al quello personale.

Luana Crisarà


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